La mostra Angiolo D'Andrea. La riscoperta di un Maestro tra Simbolismo e Novecento, intende innanzitutto, attraverso un percorso espositivo che conta oltre centoquaranta opere tra dipinti, disegni e decorazioni, di restituire il ritratto e l'opera di un artista poco conosciuto, che pure fu protagonista della vivace stagione artistica dei primi decenni del XX secolo.
Nei primi quarant'anni del Novecento Angiolo D'Andrea (Rauscedo, Pordenone, 1880-1942) ha conquistato lusinghieri riconoscimenti di critica e di mercato, in Lombardia soprattutto e in particolare a Milano, dove visse dal 1906, partecipando alle Esposizioni Nazionali di Brera ed esponendo nell'importante Galleria Pesaro. A Milano Angiolo D'Andrea realizzò anche alcuni interventi nell' architettura, fra cui le decorazioni di Palazzo Berri-Meregalli in via Cappuccini, il Caffè Camparino in Galleria Vittorio Emanuele II e un ciclo di vetrate per la cappella e il salone dei benefattori del Nuovo Ospedale Maggiore di Niguarda. Nel 1922 espose alla Biennale di Venezia il dipinto "Gratia plena".
Ruolo fondamentale nel salvataggio della collezione di Angiolo D’Andrea fu svolto da Elio Bracco che, poco prima della morte del pittore, acquistò in blocco le molte opere ancora presenti nello studio milanese nella speranza di realizzare una grande mostra a lui dedicata, che allora venne impedita dalla guerra e ora finalmente viene realizzata grazie anche al contributo degli eredi dell'artista e arricchita di quindici prestiti da Musei italiani: Palazzo Morando, Museo del ‘900 di Milano, Galleria d'Arte Moderna Ricci Oddi di Piacenza Mart di Rovereto.
La mostra monografica di Angiolo D'Andrea conduce il visitatore in un itinerario che dai soggetti simbolici approda alla spiritualità sottesa nel mondo naturale, invita alla contemplazione di vedute e paesaggi, per poi soffermarsi su istantanee dolorose della Grande Guerra, e concludersi con una carrellata di figure femminili, tra eros e maternità, e le suggestioni di coloratissimi fiori e nature morte. La monografica su Angiolo D'Andrea si propone di rispondere finalmente a tutti coloro che, passeggiando nel centro di Milano, hanno fatto una sosta al Caffè Camparino e, osservandone le bellissime decorazioni, si sono chiesti chi ne fosse l'autore.
La mostra dopo essere stata esposta a Milano a Palazzo Morando (8 novembre 2012 - 17 febbraio 2013) è giunta nel 2013 a Pordenone, terra di origine dell'artista, per una ricca seconda edizione.