2015
“Mostra PrimeDonne: le donne di Puccini e le eroine di Verdi” in tour
La mostra “PrimeDonne. Le Donne di Puccini e le Eroine di Verdi” permette di rivivere pagine emozionanti dell’opera italiana fra Otto e Novecento attraverso i costumi indossati da alcuni fra i personaggi che più hanno appassionato ed entusiasmato il pubblico: Mimì, Musetta, Manon, Tosca, Elisabetta, Amelia, Violetta e Desdemona.La mostra è frutto dei progetti voluti da Fondazione Bracco che, sotto la guida di Maria Chiara Donato, hanno coinvolto gli allievi del Corso per sarti dello spettacolo dell’accademia Teatro alla Scala. Dopo le esposizioni nel 2012 e 2013 presso gli spazi del CDI – Centro Diagnostico Italiano i costumi di Puccini e Verdi sono stati connessi in un unico percorso espositivo che ha raggiunto prima Villa Bertelli a Forte dei Marmi, dal 27 giugno al 31 agosto, e in seguito Palazzo Martinengo Colleoni a Brescia dal 2 al 28 dicembre 2015.Per Le Donne di Puccini gli allievi dell’Accademia sono partiti dai figurini di Adolf Hohenstein, oggi conservati presso l’Archivio Ricordi e riprodotti in mostra, realizzati per le prime rappresentazioni assolute di Manon Lescaut (Teatro Regio di Torno, 1893), La bohème (Teatro Regio di Torno, 1896) e Tosca (Teatro Costanzi di Roma, 1900).Per Le Eroine di Verdi invece, sono stati riprodotti fedelmente ai figurini originali i costumi delle protagoniste di quattro capolavori del compositore emiliano, andati in scena al Teatro alla Scala: La traviata (1859), Don Carlo (1884), Otello (prima assoluta, 1887) e Un ballo in maschera (1903). I costumi di Violetta, Elisabetta, Desdemona e Amelia sono stati disegnati da alcune fra le più belle firme dell’illustrazione e della scenografia italiana fra Ottocento e Novecento: Alfredo Edel, artefice degli abiti di Desdemona ed Elisabetta, Giuseppe Palanti, fra i più importanti e oggi quotati illustratori di primo Novecento (qui ricordato come creatore dei costumi per Amelia), e l’anonimo figurinista che realizzò i costumi per La traviata del 1859, identificato oggi con Filippo Peroni, lo scenografo di quello stesso allestimento.