In occasione del 500° Anniversario dalla morte di Leonardo Da Vinci, la mostra "Leonardo e la Madonna Litta" (7 novembre 2019 - 10 febbraio 2020) al Museo Poldi Pezzoli di Milano riporta eccezionalmente nel capoluogo lombardo dopo quasi trent'anni un capolavoro italiano conservato all'Ermitage di San Pietroburgo.
In occasione del 500° Anniversario dalla morte di Leonardo Da Vinci, la mostra "Leonardo e la Madonna Litta" (7 novembre 2019 - 10 febbraio 2020) al Museo Poldi Pezzoli di Milano riporta nel capoluogo lombardo dopo quasi trent'anni un capolavoro italiano conservato all'Ermitage di San Pietroburgo. L’esposizione è organizzata grazie al sostegno di Fondazione Bracco in qualità di Main Partner, cui si affiancano Regione Lombardia e Comune di Milano.
La Madonna Litta è strettamente legata alla città: eseguita nel capoluogo lombardo nel 1490 circa, conobbe una notevole fortuna: nell’Ottocento era l’opera più rinomata di una delle più importanti collezioni di opere d’arte milanesi, quella dei duchi Litta; l’Ermitage l’acquistò nel 1865.
Insieme alla Madonna Litta viene presentato al pubblico un nucleo selezionatissimo di circa venti opere tra dipinti e disegni, eseguiti da Leonardo e dai suoi allievi più vicini negli ultimi due decenni del Quattrocento, quando il maestro viveva a Milano, presso la corte di Ludovico il Moro.
Fondazione Bracco, da sempre impegnata nella valorizzazione del rapporto tra scienza e arte, ha eseguito un’articolata campagna di analisi diagnostiche su alcune opere presenti in mostra, coordinata dall’Istituto di Bioimmagini e Fisiologia Molecolare del CNR in collaborazione con l'Università di Milano e l'Università di Milano-Bicocca. Le analisi hanno evidenziato i diversi modi di realizzare i disegni preparatori e i dipinti da parte degli artisti che operavano nella bottega di Leonardo.
L’esposizione è stata inoltre inclusa fra le celebrazioni nazionali dei 500 anni dalla morte di Leonardo da Vinci promosse dal MIBAC, e in quelle promosse dal comitato territoriale di Milano e della Lombardia.