5 anni di progettoDiventerò // INTEGRAZIONE: La storia di Nadia Mohamud Mohamed, studentessa rifugiata di scienze politiche all’Università di Pavia
Sono nata in Somalia ma mi sento italiana: non voglio stare in disparte, mi impegnerò con tutta me stessa per costruire un futuro diverso.
Fondazione Bracco ha aderito al progetto di accoglienza dell’Università di Pavia, avviato nel 2015 in collaborazione con lo SPRAR - Sistema di Protezione per Richiedenti Asilo e Rifugiati, nella convinzione che i talenti e la volontà di riscatto di chi giunge in Italia in fuga dal proprio Paese rappresentino una risorsa e che questa iniziativa possa diventare un modello replicabile.
Nadia è nata a Mogadiscio (Somalia) e, pur conservando un legame fortissimo con il suo paese, si sente italiana, o meglio molisana. Nadia ritiene di essere una persona privilegiata perché è arrivata fino a qui viaggiando in aereo e non ha dovuto affrontare la tragedia del mare. Grazie a suo padre, che viveva già in Italia già da qualche anno, è stato possibile fare un ricongiungimento familiare in questo Paese.
Nel 2011, è stata ospite, insieme a madre e tre fratelli, del Progetto SPRAR di Termoli, dove è iniziato un processo di conoscenza reciproca tra Nadia e le persone che incontrava. Inizialmente si sentiva diversa, straniera, osservata e giudicata, poi piano piano le barriere sono venute meno ed è riuscita ad instaurare legami significativi che si augura dureranno per sempre.
“Sono nata in una famiglia in cui il porsi delle domande, il dialogo, la partecipazione attiva a cose importanti e, soprattutto l’istruzione, sono fondamentali.” A Termoli, Nadia ha potuto continuare il percorso scolastico che aveva iniziato nel suo Paese, si è diplomata, ed è venuta a conoscenza della borsa di studio che l’Università di Pavia metteva a disposizione per chi come lei aveva ottenuto una Protezione Internazionale.
È infatti parte di un gruppo di venti ragazzi e ragazze rifugiati che, grazie all’Università di Pavia e la Fondazione Bracco oltre ad diversi partner - come l’EDISU (ente diritto allo studio), i collegi di merito pavesi, e altri - hanno l’opportunità di iniziare e concludere il proprio ciclo di studi universitari in una delle più belle e antiche università italiane.
Oggi vive a Pavia, in un bel collegio, può contare sull’aiuto e sul sostegno di insegnanti che la incoraggiano e la spingono a dare il meglio di sé. Le piace studiare ed è contenta di poterlo fare. Ha avuto esperienza come mediatrice culturale di alcuni Progetti Sprar e nel futuro, non sa ancora bene con quale ruolo, vorrebbe diventare proprio un’ambasciatrice, un ponte tra culture diverse, un aiuto vero e concreto per la sua Somalia.
"Non so bene cosa accadrà ma sono sicura di non voler stare in disparte, ma di impegnarmi, con tutta me stessa, nella costruzione di un futuro migliore.”